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DISTURBI D’ANSIA ed ATTACCHI DI PANICO

L’ansia

è una condizione di allarme dell’organismo che, in condizioni non patologiche, provoca modificazioni fisiche e mentali necessarie alla sopravvivenza. Si diventa più vigili, l’aumento del battito cardiaco e della respirazione ossigenano i muscoli ed il sistema nervoso preparandoli ad azioni drastiche. Il pensiero aumenta di velocità, le percezioni possono cambiare diventando più intense nei confronti dell’eventuale oggetto ansiogeno.

Nonostante sia un’emozione necessaria, in alcuni casi può diventare spiacevole ed a volte addirittura disabilitante. Spesso non vi è da parte dell’individuo un riconoscimento razionale del pericolo che giustifichi il livello d’ansia, e quindi non riesce a capire perché lo assalga e vuole liberarsene.

L’ansia può essere legata a stimoli esterni o interni e può essere un tentativo di controllare o di evitare determinate situazioni.

Attacco di panico

Quando l’ansia raggiunge livelli molto alti, tali da bloccare l’azione dell’individuo, o da indurlo alla fuga, siamo nella fase di attacco di panico. Si può provare un crescente senso di agitazione e di urgenza, con un aumento drastico della tensione muscolare, tremori, tachicardia, fame d’aria, confusione mentale, formicolii. Nella maggior parte dei casi si pensa di essere in procinto di morte (per esempio per infarto) o di stare per impazzire.

L’attacco di panico da origine ad ansia anticipatoria, ossia stati d’ansia acuta dovuti alla previsione dell’attacco stesso.

Ansia generalizzata

Questo genere di ansia è uno stato costante di allarme e di senso di pericolo, privo di stimoli attivatori, che impregna la giornata dell’individuo, raggiungendo in alcuni casi, ma non in tutti, anche l’attacco di panico

L’ansia può essere riconosciuta come componente trasversale di più disturbi psicologici ad accompagnarsi a quadri di dolore cronico, patologie organiche o stress acuto.

Come trattare l’ansia

Biofeedback e Neurofeedback possono essere utilizzati in alternativa, od in integrazione, a seconda della valutazione iniziale, per trattare l’ansia

Secondo la Evidence-based practice in biofeedback and neurofeedback di Yucha e Montgomery, il trattamento è da considerarsi efficace con un livello 4 su 5, dove 5 è il livello di massima efficacia per un trattamento il che significa che l’efficacia è stata verificata e ritenuta statisticamente significativa e replicabile su studi randomizzati.

Nella nostra esperienza abbiamo osservato in molti dei casi trattati una drastica riduzione della sintomatologia ansiosa già in brevi periodi. In una prima fase proponiamo ai nostri pazienti un protocollo di valutazione dello stress, che ci permette di individuare le componenti fisiologiche che maggiormente si attivano di fronte alle difficoltà. In seguito interveniamo su tali parametri fisiologici, ad esempio: respirazione, battito cardiaco, e tensione muscolare, o su parametri elettroencefalografici, riportandoli in una finestra di benessere. Ciò ha un riflesso diretto sulla regolazione dell’ansia da parte del soggetto.