Specialista:

Dr. Daniel Navarro

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PRICK TEST E PATCH TEST

Prick test:

A chi servono? I Prick Test servono per svelare eventuali allergie (ad alimenti o a inalanti) e in particolare per dimostrare la presenza di IgE specifiche per l’allergene testato.
I pazienti affetti da rinite, asma, congiuntivite, dermatite atopica possono effettuare le prove allergiche per svelare la causa della loro malattia, applicare norme di prevenzione, e attuare la terapia più adatta.

A che età si possono fare?
A qualsiasi età anche se il prick test è ritenuto poco riproducibile e difficilmente interpretabile in genere prima dei 3 anni di età, ma solo per gli pneumoallergeni (cioè gli acari della polvere e i pollini); per i trofoallergeni (latte, uovo, pesce) il test è affidabile a qualsiasi età. È stato inoltre dimostrato che esiste un progressivo aumento della risposta cutanea sia agli allergeni che all’istamina, a partire dai 3 anni fino all’età di circa 15-18 anni, seguito da un plateau e quindi da un declino in età senile.

Quali sono gli allergeni da testare?

Dipende dalla sintomatologia del paziente ma in linea di massima si può stabilire che per un paziente con sintomi respiratori vanno testati i seguenti allergeni:
– acari della polvere
– graminacee
– parietaria (specie se risiede al sud)
– olivo
– epitelio di gatto (anche se non è presente il gatto in casa, in quanto il pelo del gatto è ubiquitario).

Per i pazienti con allergie alimentari:
– latte e frazioni
– uovo
– pesce
– arachidi

Quando non farli

Il prick test non può essere eseguito o correttamente interpretato nei seguenti casi:
– pazienti che hanno una particolare reattività della cute (dermografismo) per cui reagiscono con un eritema a qualsiasi stimolazione;
– che hanno lesioni cutanee (eczema, lesioni da grattamento, ecc.) nella zona in cui dovrebbe essere praticato il test;
– pazienti che assumono farmaci capaci di alterare la risposta al prick, gli antistaminici.

La cute della zona scelta per l’esecuzione del test è abitualmente la faccia volare degli avambracci: e più precisamente 5 cm al di sopra del polso e 3 cm al di sotto dalla fossa antecubitale.

Il test si esegue pungendo perpendicolarmente, senza determinare sanguinamento, la cute attraverso una goccia di ciascun estratto, con un particolare dispositivo (lancetta) che ha una punta molto sottile.
Non è un test doloroso, perché la puntura è molto superficiale.

Patch Test

Dermatiti da contatto

Il patch test è uno strumento diagnostico fondamentale per la diagnosi delle dermatiti da contatto.
Viene eseguito ambulatorialmente, applicando sulla cute del dorso del paziente alcuni cerotti (patch) nei quali sono disposte alcune cellette che contengono le sostanze (o apteni) da testare. E’ un test a lettura ritardata, quindi il cerotto viene rimosso dopo 48-72 ore dall’applicazione.

Durante l’esecuzione del test (le 48-72 ore durante le quali il paziente tiene il patch test sulla cute del dorso) è importante non sudare eccessivamente, non bagnare il cerotto (potrebbe staccarsi), non esporre la parte al sole.

Solitamente, il patch test non viene eseguito nei mesi estivi, per ridurre questo tipo di inconvenienti.

Quali sono gli allergeni da testare?

Fanno parte del pannello molte sostanze comunemente incontrate nella vita di tutti i giorni, quali metalli (nichel, cobalto, potassio bicromato), coloranti (para-fenilen-diammina, disperso blu, disperso rosso), sostanze presenti nei manufatti in gomma (tiuram), nei cosmetici (parabeni) o profumi (profumi mix, balsamo del Perù), conservanti (kathon) e farmaci (neomicina, benzocaina).

Tutti gli apteni sono disposti in singole cellette di materiale anallergico, fissate su un cerotto (il patch, appunto) che deve essere posizionato sulla cute della parte superiore del dorso.

Il cerotto deve essere mantenuto sul dorso, facendo ben attenzione a non farlo staccare, per 48-72 ore. E’ possibile, soprattutto trascorse 12-24 ore dall’inizio del test, che il paziente possa avvertire fastidio o prurito a livello del dorso; questo può essere dovuto alla reazione eczematosa che si viene a creare nel momento in cui si ha una reazione positiva ad una delle sostanze testate. Tale sintomatologia, comunque, è solitamente di modesta entità.

E’ un test assolutamente sicuro ed indolore.

L’allergologo, trascorso il periodo di tempo prefissato, provvede a rimuovere il patch test ed a documentare la presenza di eventuali lesioni eczematose in corrispondenza di uno o più degli apteni testati.

Al termine della lettura, viene consegnato al paziente il referto con il risultato del patch test e le evenutali prescrizioni terapeutiche