SEDUTA DI NEUROBIOFEEDBACK

CEFALEA DI TIPO TENSIVO, COS’E’? COME CURARLA? PINEROLO

La cefalea di tipo tensivo è il tipo di cefalea più diffuso e la maggior parte delle persone ne soffre almeno una volta nella vita. Può presentarsi sotto forma lieve ed episodica ma può anche essere cronica e invalidante.

Tra i sintomi della cefalea ci sono:

  • un dolore insistente e costrittivo (non pulsante)

  • un’intensità del dolore da lieve a moderata, che inibisce ma non impedisce le attività quotidiane

  • una localizzazione bilaterale del dolore (10-20% dei casi è unilaterale). Le aree frontali e temporali sono le regioni più comunemente colpite dal dolore

  • il dolore non è aggravato da attività fisica (come salire le scale)

  • non si riscontrano nausea o vomito

  • non si rileva sensibilità eccessiva alla luce e al suono

  • alcuni pazienti avvertono fastidio alle spalle, al collo, alla mandibola o altri muscoli facciali

Tra i fattori scatenanti più comuni ci sono:

  • lo stress: i mal di testa subentrano spesso ad inizio pomeriggio, dopo diverse ore di lavoro

  • le emozioni negative

  • la privazione di sonno

  • l’assunzione di posizioni scorrette

  • la fame o orari irregolari dei pasti

  • la disidratazione

  • affaticamento oculare

Le cefalee muscolo tensive sono classificate dall’International Classification of Headache Disorders in due gruppi: episodiche (meno di 15 giorni al mese) e croniche (più di 15 giorni al mese per più di tre mesi consecutivi).

Trattamento per le cefalee.

Nel 2008 il biofeedback è stato definito un metodo di cura efficace per tutti i tipi di cefalee, posizionandolo al livello 4 (su scala 1-5) delle linee guida dall’Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback e dalla International Society for Neuronal Regulation.

Un’analisi basata su 74 ricerche condotte da Nestoriuc et al (2008) classifica il biofeedback come trattamento efficace e specifico (livello 5, scala 1-5) per le cefalee di tipo tensivo.

La maggior parte degli studi attuali indica il trattamento del biofeedback elettromiografico di superficie adottando il posizionamento del sensore sul muscolo frontale o sul trapezio superiore. L’obiettivo del trattamento è:

  • riconoscere le cause che scatenano le cefalee

  • riconoscere le cause che provocano innalzamento della tensione muscolare

  • minimizzare gli incrementi di tensione attraverso interventi di biofeedback

  • riconoscere quanto prima gli incrementi di tensione al fine di ridurla.

Il protocollo di biofeedback elettromiografico viene integrato con un trainig sulla respirazione, poiché il respiro adeguato favorisce l’equilibrio degli elettroliti indispensabili per il corretto funzionamento muscolare.

Il numero di sedute necessarie al trattamento varia in relazione ai bisogni di ciascun paziente, a cui verranno assegnati compiti a casa per ogni abilità che viene appresa in ogni seduta.

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