Il potere benefico della pratica sportiva è scientificamente e culturalmente riconosciuto ormai da millenni. Allo stesso tempo, il benessere psicofisico è universalmente considerato un presupposto fondamentale per eccellere nello sport. Trasformare l’ansia prima della gara sportiva in attivazione nel flusso della performance atletica; conoscere i propri obiettivi sportivi e raggiungerli con perseveranza; sentirsi valorizzati e stimolati all’interno del proprio team… Sono tutte aspirazioni che sottendono processi tanto automatici quanto estremamente complessi, legati ad interconnessi a processi fisiologici, cerebrali e relazionali. All’intricato scorrere di questi processi contribuiscono le predisposizioni individuali, gli apprendimenti funzionali e disfunzionali costruiti lungo il corso dello sviluppo, nonché i contesti relazionali e situazionali presenti all’interno del campo sportivo e nella sfera privata. Ogni atleta ed ogni gruppo di atleti fa i conti con tutto ciò in ogni momento della propria vita: dalla qualità del sonno, all’alimentazione, al relax, all’allenamento, compiendo grandi sforzi per raggiungere dei buoni risultati, a volte divertendosi, altre sopportando frustrazioni significative, altre ancora affrontando i fallimenti ed i sacrifici necessari. In questo percorso non si è da soli, si ha sempre il sostegno di uno staff tecnico, compagni di squadra, amici, famiglia, tutti supporti che ci aiutano a migliorare e stare bene in quello che facciamo.

L’intervento psicologico nell’area sportiva si inserisce in questo intersecarsi di processi, fornendo un sostegno agli atleti che vogliono mettersi in gioco. Gli interventi spesso consistono nell’individuare e potenziare le aree di miglioramento dell’atleta, occasione per acquisire maggiore autoefficacia e flessibilità. È importante individuare insieme degli obiettivi, che possono essere legati ad un aumento delle performance atletiche o ad un aumento del benessere psicologico e fisiologico legato alla pratica sportiva. Naturalmente, spesso i due aspetti vanno di pari passo.

I programmi di intervento si fondano sulle più recenti evoluzioni teoriche e tecniche in ambito psicologico e neuroscientifico, facendo affidamento su un lavoro integrato d’equipe fra psicologi, psicoterapeuti e fisioterapisti e sfruttando lo strumento del bio/neurofeedback, nuova frontiera dell’intervento clinico e del potenziamento in ambito psicofisiologico.